Estratti da "La Ricerca della Verità" intervista a Patrick Kelly, di Tiziano Grandi

T'ai Chi e Parkinson

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Di seguito viene riportato un'estratto tradotto dall'articolo Tai Chi Chuan in Medicine and Health Promotion Ching Lan, Ssu-Yuan Chen, Jin-Shin Lai and Alice May-Kuen Wong.

Published online Sep 12, 2013. doi: 10.1155/2013/502131 Evid Based Complement Alternat Med. 2013; 2013: 502131. 

 

"La mobilità ridotta è un fattore comune nei malati di Parkinson. Di norma per mantenere l'equilibrio durante compiti cognitivi e motori sono richiesti sensori per il controllo fisico e dinamico del movimento. I cambiamenti dell'andatura che comprendono la difficoltà iniziale di fare i primi passi, strisciare i piedi, fermarsi mentre si cammina, sono sintomi comuni ai pazienti malati di Parkinson. Le difficoltà a rimanere in equilibrio sorgono anche durante la camminata all'indietro e mentre ci si gira e tutto questo comporta il rischio di cadute.

Li e colleghi hanno progettato un programma di T'ai Chi per 17 pazienti di istiuti geriatrici aventi un leggero/moderato Parkison idiopatico. Quest'ultimi hanno partecipato al progetto per 5 giorni, 90 minuti al giorno. Alla fine del corso, si è registrato che il programma è stato ben accettato dai partecipanti, i quali sono rimasti soddisfatti, si sono divertiti e hanno manifestato l'intenzione di continuare. Inoltre, è emerso un significativo miglioramento nei test della camminata veloce condotta per 15 metri, del timed up-and-go (il TUG misura in secondi il tempo impiegato da un paziente ad alzarsi da una sedia con braccioli e a percorrere 3 metri di cammino, girarsi e tornare indietro e sedersi nuovamente. La prova va ripetuta 3 volte e va preso il punteggio migliore. Il paziente non deve essere aiutato durante la prova e può utilizzare ausili per la deambulazione come bastoni o tripodi se usualmente li utilizza.) e della prova di estensione funzionale (il soggetto si posiziona in modo che con una spalla tocchi la parete. Alza il braccio più vicino al muro, tenendolo dritto davanti a se con il pugno chiuso. Poi si sporge in avanti, sempre tenendo il braccio teso, e fa scivolare il pugno lungo la parete, senza spostare i piedi e senza perdere l'equilibrio. Dovrebbe essere possibile far avanzare il pugno di almeno 15 cm; distanze minori indicano un significativo rischio di caduta.). I risultati di questo studio pilota suggeriscono che anche un programma di T'ai Chi di 5 giorni porta ad un effettivo miglioramento delle funzionalità motorie in pazienti con il morbo di Parkinson.

In un altro studio, 33 pazienti sono stati assegnati casulamente ad un gruppo di T'ai Chi e ad un gruppo di controllo. Il gruppo del T'ai Chi partecipò per 10/13 settimane a 20 lezioni. 

Alla fine del periodo, i pazienti facenti parte di quest'ultimo gruppo erano migliorati molto di più  rispetto agli altri del gruppo di controllo in riferimento alla scala Berg Balance (valuta

principalmente l’equilibrio statico e minimamente il dinamico. Presenta anche alcuni punti riguardanti alcuni trasferimenti della vita quotidiana dell'anziano), alla Unified Parkinson's Disease Rating Scale (sistema per valutare la gravità dei sintomi di Parkinson.  È usato nella ricerca e in clinica dai medici per seguire in un modo più obiettivo la progressione dei sintomi dei pazienti in cura con un determinato medicinale. Si basa sull'analisi delle capacità cognitive e comportamentali, sullo svolgimento delle attività quitidiane, sull'attività motoria e sulle complicanze motorie legate alla terapia), al test TUG, al tandem stance test ( per l'equilibrio dinamico), alla prova di 6 minuti di camminata e alla camminata all'indietro. 

In uno studio recente, Li e collaboratori hanno assegnato con metodo casuale 195 pazienti affetti da Parkinson ad uno di questi tre gruppi: T'ai Chi, allenamento sulla resistenza o stretching. Tutti hanno partecipato ai corsi per 60 minuti due volte a settimana, per un totale di 24 settimane. Una volta concluse le sessioni si è riscontrato che il gruppo del T'ai Chi ha ottenuto migliori risultati nelle prove di massima escursione e di controllo diretto. Inoltre hanno svolto in modo migliore gli esercizi di estensione funzionale, il test TUG, hanno incrementato i punteggi motori e dimuito le cadute rispetto al gruppo di stretching. In aggiunta il gruppo del T'ai Chi ha superato in prestazioni il gruppo dell'allenamento per la resistenza durante le prove dell'ampiezza della falcata e dell'estensione funzionale.

Questo studio ha rivelato che il T'ai Chi può ridurre le problematiche legate alla perdita di equilibrio nei pazienti aventi il morbo di Parkinson attraverso il miglioramento delle capacità motorie e diminuendo le cadute. 

Il T'ai Chi si dimostra essere una pratica sicura ed efficace per chi soffre di Parkinson ad uno stadio iniziale o mediamente avanzato."

T'ai Chi: gli effetti benefici

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Innumerevoli sono gli effetti benefici ai quali un praticante di T'ai Chi va in contro: da quelli fisici ( ad esempio una postura migliore, un rilassamento tangibile delle articolazioni e dei muscoli, un rinnovato senso di equilibrio...) a quelli mentali e interni (come riduzione dell'indice di stress, miglioramenti nei problemi di insonnia e della qualità del sonno, percezione di maggior serenità).

Riportiamo di seguito l'editoriale tradotto Tai Chi Exercise in Medicine and Health Promotion  pubblicato sulla rivista Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine Volume 2013 (Ching Lan, Steven L. Wolf, and William W. N. Tsang, “Tai Chi Exercise in Medicine and Health Promotion,” Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine, vol. 2013,Article ID 298768, 3 pages,2013. doi:10.1155/2013/298768)

 

1.Attività Fisica e Salute


I tre fattori principali che influenzano la nostra salute e longevità sono la geneica, l'ambiente che ci circonda e le abitudini. Dal 1980 il rapido sviluppo della tecnologia ha cambiato in modo significativo l'ambiente e i comportamenti sul lavoro: quindi lo stile di vita. L'inattività fisica e l'obesità stanno aumentando in tutto il mondo e tutto ciò provoca l'aggravarsi della salute pubblica. Secondo il Global Health Observatory Report  dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'insufficiente attività fisica è il quarto principale fattore di rischio che provoca mortalità. Le persone che non praticano sufficiente attività fisica hanno dal 20% al 30% in più di rischio di mortalità rispetto alle persone che svolgono attività fisica di moderata intentistà per più di 30 minuti nell'arco della settimana. 

Svolgere una leggera attività sportiva per 150 minuti a settimana equivale a ridurre il rischio di circa il 30% di ischemie cardiache, di circa il 27% dell'insorgenza di diabete e del 21%-25% di sviluppare tumori al seno e al colon.

 

Tradizionalmente gli esercizi sportivi di allenamento sono per lo più incentrati sulla popolazione più giovane e perseguono il miglioramento della forma fisica. In un mondo che sta "ingrigendo", comunque, sorge la necessità di nuovi esercizi per la popolazione più anziana e per tutte quelle persone "apparentemente in salute" che possono avere malattie croniche. Nella prima metà del 1990 le linee guida dell'attività fisica raccomandavano vigorosi e intensi esercizi per almeno 20 minuti continuativi, 3 giorni a settimana, con l'obbiettivo di migliorare la forma fisica e il tono muscolare. Nel 1995 l' American College of Sports Medicine (ACSM) e l' US Centers for Diseease Control and Prevention (CDC) ha emenato uno studio decisivo sull'attività fisica e sulla salute. Le nuove linee guida raccomandavano che "ogni adulto dovrebbe accumolare 30 minuti o più di moderata attività fisica per possibilmente tutti i giorni della settimana o almeno la maggior parte". Successivamente nel 1996 anche il National Institute of Health e il US Surgeon General  promossero raccomandazioni simili per la salute pubblica e l'attività fisica. Queste pubblicazioni richiamarono l'attenzione sulla stretta correlazione tra la salute e la regolare attività fisica e che anche esercizi di moderata intensità, che non incontravano i tradizionali criteri di incremento della forma fisica, potevano migliorare significativamente la salute.

 

2. Le regole per la scelta degli esercizi

 

Un programma di regolari esercizi, oltre alle attività della vita di tutti i giorni, che includa l'allenamento del sistema cardio-respiratorio, neuromotorio, della resistenza e della felssibilità, è essenziale per la maggior parte degli adulti per mantenere lo stato di salute e la forma fisica. (...) Il programma degli esercizi dovrebbe essere modificato a seconda delle abituali attività e capacità fisiche, dello stato di salute, della reattività agli esercizi e degli obbiettivi prefissati.(...)

 

3.L'antica saggezza degli esercizi

 

Gli effetti benefici dell'attività fisica sulla salute sono conosciuti già da V secolo a.C., quando Ipporcate affermò che: " Anche quando tutto è conosciuto, la cura di un uomo non è ancora completa, poichè il solo mangiare non manterrà l'uomo sano, lui deve anche fare esercizio. Cibo ed esercizi, sebbene posseggano qualità opposte, in realtà lavorano assieme per produrre la salute". Nell'antica Cina, il primissimo libro di medicina Huangdi Neijing (Il Libro della Medicina Interna dell'Imperatore Giallo) descriveva il principio per cui l'interazione tra l'armonia umana e la natura era importante per prevenire le malattie e diventava così la chiave della longevità. Le idee del libro traggono le basi dalla filosofia cinese Taoista e il segreto di una vita ricca di salute è racchiusa nel seguire il Tao (per es. la via naturale dell'universo). (...) Il T'ai Chi Chuan è profondamente radicato nella filosofia Taoista ed è ben conosciuto per i suoi movimenti lenti ed aggraziati. Gli esercizi del T'ai Chi sono stati praticati per secoli in Oriente al fine di diffondere la salute e la longevità e recentemente ha acquitato sempre più popolarità in Occidente.

Durante la pratica, il T'ai Chi integra profondi respiri diaframmatici all'interno di movimenti continui al fine di padroneggiare un armonioso equilibrio tra corpo e mente. Il T'ai Chi è praticato in una posizione semi accovacciata (in piedi con le ginocchia piegate n.d.r.), e l'intensità degli esercizi può essere facilmente controllata cambiando l'altezza della postura. L'intensità della pratica del T'ai Chi può apparire poco energetica a causa della bassa velocità dei movimenti e della loro gentilezza. In realtà, la lentezza degli esercizi associati al T'ai Chi aumenta il carico sulle gambe nella loro postura piegata, dal momento che le posizioni sono mantenute per un relativo periodo di tempo. I praticanti di T'ai Chi di età differenti possono adattare l'altezza della posizione e la durata in modo da raggiungere intensità relativamente simili.

 

(...)Durante la pratica vari gradi di contrazioni, concentriche ed eccentriche, vengono richieste per le estremità inferiori. Il T'ai Chi (...) ha un minimo impatto rispetto a complicazioni ortopediche. 

 

4. Il T'ai Chi nella medicina e nella difusione della salute

 


In anni recenti, il T'ai Chi è diventato una pratica popolare in tutto il mondo e le ricerche e studi stanno aumentando. Gli studi mostrano che il T'ai Chi può essere di aiuto per esercizi relazionati al benessere della persona e può essere prescritto, senza alcun pericolo, come pratica terapeutica per pazienti affetti da malattie neurologiche, reumatologiche, ortopediche, cardiorespiratorie e sicuramente per il cancro. Nuove prove sono fornite dai ricercatori in questo campo. W.W.N. Tsang e collaboratori hanno misurato il tempo di reazione e di movimento durante il finger-pointing test  per i pazienti più anziani. I risultati suggeriscono che il T'ai Chi può rallentare l' invecchiamento della coordinazione occhio-mano coinvolgendo scelte che richiedono processi cognitivi più avanzati. Esistono due studi che evidenziano l'effetto del T'ai Chi sulle sopravvissute al cancro al seno. S.S. Fong e collaboratori hanno usato il T'ai Chi e il Qi Gong sulle sopravvissute al cancro al seno e hanno misurato il picco massimo isocinetico di torsione del muscolo rotatore della spalla e la qualità di vita. Il risultato ha mostrato che una maggior forza del muscolo della spalla era strettamente associata ad una migliore condizione di benessere nelle pazienti che avevano seguito una sessione di pratica di T'ai Chi e Qi Gong. 

(...)

Dal punto di vista degli esercizi come rimedio, il T'ai Chi è una pratica adatta poichè le sue caratteristiche soddisfano i punti fondamentali della ACSM riguardo gli esercizi per sviluppare e mantenere le funzioni cardiorespiratorie, forza muscolare, agilità neuromotoria e flessibilità. Inoltre il T'ai Chi ha un approccio che non richiede l'utilizzo della tecnologia e perciò può essere facilmente praticato nella comunità senza costi elevati (...).

 

Ching Lan,1 Steven L. Wolf,2 and William W. N. Tsang

 

1Department of Physical Medicine and Rehabilitation, National Taiwan University Hospital and National Taiwan University, College of Medicine, 7, Chung-Shan South Road, Taipei 100, Taiwan 2Department of Rehabilitation Medicine, Emory University School of Medicine, Atlanta, GA 30322, USA 3Department of Rehabilitation Sciences, The Hong Kong Polytechnic University, Hung Hom, Kowloon, Hong Kong